Le quattro stagioni

martedì 24 aprile 2012
FUORI ABBONAMENTO


le quattro stagioni
Spellbound Dance Company

direzione artistica
Mauro Astolfi
con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività culturali

LE QUATTRO STAGIONI


coreografia e set concept Mauro Astolfi
regia multimediale Enzo Aronica
musiche Antonio Vivaldi
musiche originaliLuca Salvadori

 Le mie quattro stagioni. “Dietro l’apparente quadro iconografico rappresentato dal susseguirsi delle ‘stagioni’ con tutta la simbologia annessa, i suoi simboli atmosferici , si percepisce un significato molto profondo, meno visibile, ma che arriva a toccare piani molto vasti e meno soggettivi. Le mie Quattro Stagioni abitano fuori e dentro un piccolo spazio, che si innalza, trascina e soffoca a momenti, ma che ripara, unisce, protegge… Sembra una casetta, ma è una nave, un albero, un posto misterioso da cui osservare le stagioni che mutano, un posto da dove partecipare in prima persona al ciclo della natura che si rinnova… E l’autunno ,non solo foglie che cadono, la primavera, non solo fiori che spuntano… ma una natura dentro di noi, un rituale magico primordiale, un evento che si immagina, poi si cerca di imitare, ed infine si cerca di impossessarsi del spirito stesso dell’evento. Gli eventi si evocano per diventarne parte integrante, partecipando al dramma della natura che muore, e vedere un po’ più in là il seme della futura rinascita.

Spellbound Dance Company vive questa avventura sprofondata nella terra e sul ramo più alto degli alberi…quando è sera e si torna a casa.” Mauro Astolfi


Altre musiche per le Stagioni. “L’alternarsi delle stagioni è come un cerchio che si chiude e ricomincia, una spirale continua, senza interruzioni, sempre diversa e sempre uguale; la musica sarebbe una materia ideale per raccontare questo ciclo di perenni ripetizioni variate ma è inadeguata a renderne la concretezza, quella solida realtà che regola la vita sulla terra.

Per questo ho deciso di usare frammenti musicali eterogenei che di volta in volta accendessero un piccolo riflettore su un dettaglio significativo: i suoni della natura, le voci degli uccelli, un ritmo di danza, una melodia modale dal sapore arcaico, sonorità elettroniche astratte, il suono di uno strumento insolito come la glassharmonica o il flauto basso, ad esempio. Come dire, un caleidoscopio di situazioni che si riunissero, di volta in volta, sotto l’etichetta di una ‘stagione’ per offrire una chiave di lettura parziale, evocativa più che esplicativa: suggestioni in luogo di spiegazioni.

Il confronto con il capolavoro di Vivaldi ho cercato di virarlo in positivo (la sfida sarebbe stata persa in partenza, ovviamente) provando a considerarlo una risorsa dialettica: complementarietà nelle differenze, ricchezza raggiunta dall’avere più punti di osservazione per mettere a fuoco un oggetto sfuggente. Di conseguenza vi ho accostato materiali e stili eterogenei, come immaginando la complessità di un paesaggio sonoro che nelle mutazioni cerca una delle ragioni di esistere.

Queste musiche sono state pensate per la danza, per le coreografie di Mauro Astolfi, e quindi nate col desiderio di volersi completare altrove, fuori dalla dimensione del puro suono, e consapevoli che, una volta entrate nel cerchio magico dei corpi in movimento, avrebbero ricevuto in cambio qualcosa.” Luca Salvadori


“Il Corpo è la Casa,
la Pelle le pareti del nostro Mondo.
Le Stagioni trasudano i loro umori, Stati Interiori che evaporano attraverso
i pori di quelle mura e si fanno Luce, Movimento, Mutazione.
È l'inclinazione dell'asse di rotazione che determina il cambiamento del
nostro Corpo, della nostra Casa, e così muta l'angolo dei raggi che ne
raggiungono la superficie: e, nella Trasformazione, quei raggi si fanno
Luce e raccontano l'Acqua, la Terra, il Fuoco, l'Aria.”
Enzo Aronica


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