UNO SGUARDO DAL PONTE

ven 8 e sab 9 dicembre 2023, ore 21.00
dom 10 dicembre 2023, ore 17.00

uno sguardo dal ponte

traduzione Masolino D’Amico
interpretato e diretto da Massimo Popolizio
con Valentina Sperlì, Michele Nani, Raffaele Esposito, Lorenzo Grilli, Gaja Masciale, Felice Montervino, Gabriele Brunelli, Adriano Exacoustos 
scene Marco Rossi
costumi Gianluca Sbicca
luci Gianni Pollini
suono Alessandro Saviozzi
produzione Compagnia Umberto Orsini, Teatro di Roma-Teatro Nazionale Emilia Romagna Teatro ERT-Teatro Nazionale

Scrive Miller: L’azione della pièce consiste nell’orrore di una passione che nonostante sia contraria all’interesse dell’individuo che ne è dominato, nonostante ogni genere di avvertimento ch’egli riceve e nonostante ch’essa distrugga i suoi principi morali, continua ad ammantare il suo potere su di lui fino a distruggerlo. Ecco questo concetto di ineluttabilità del destino e di passioni dalle quali si può essere vinti e annientati è una “spinta” o “necessità” che penso possa avere ancora oggi un forte impatto teatrale.

Tutta l’azione è un lungo flash-back, Eddie Carbone, il protagonista, entra in scena quando tutto il pubblico già sa che è morto. Per me è una magnifica occasione per mettere in scena un testo che chiaramente assomiglia molto ad una sceneggiatura cinematografica, e che, come tale, ha bisogno di primi, secondi piani e campi lunghi. Alla luce di tutto il materiale che questo testo ha potuto generare dal 1955 (data della sua prima rappresentazione) ad oggi, cioè film, fotografie, serie televisive credo possa essere interessante e “divertente” una versione teatrale che tenga presente tutti questi “figli”. Una grande storia… raccontata come un film… ma a teatro. Con la recitazione che il teatro richiede, con i ritmi di una serie e con le musiche di un film. Ci sarà un ponte, ci sarà una strada e in questa strada dei mobili, che sono la memoria della famiglia Carbone. Arriva l’avvocato Alfieri, la sua funzione somiglia a quella di un coro greco, è presente nel racconto e al contempo è spettatore fuori dalla scena, ci introduce nella vicenda che, non dobbiamo dimenticare, trae origine da un fatto di cronaca nera dal quale Miller fu profondamente turbato. 
Massimo Popolizio

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