MILENKOVICH: VIRTUOSO

venerdì 24 marzo 2017, ore 21.00
Stefan Milenkovich

FORM - Orchestra Filarmonica Marchigiana
violino e direzione Stefan Milenkovich

Programma
N. Paganini, Concerto per violino e orchestra n. 2 in si min., op. 7 “La campanella”
G. Bizet, L’Arlésienne: estratti dalle due suites per orchestra
P. De Sarasate Zingaresca per violino e orchestra, op. 20
P. De Sarasate, Carmen Fantaisie per violino e orchestra, op. 25

Torna al Teatro della Fortuna, dopo il grandissimo successo del concerto dello scorso anno, l’acclamato violinista serbo Stefan Milenkovich per incantare nuovamente il pubblico con un concerto interamente dedicato alle magie virtuosistiche del violino.

In programma, il Secondo Concerto “La campanella” di Niccolò Paganini, il genio che rivoluzionò “il corpo e l’anima” dello strumento rivelando al mondo le sue infinite possibilità tecnico espressive nella duplice dimensione del divino e del demoniaco. Al capolavoro di Paganini, dopo l’esecuzione di alcuni estratti dalle due suites deL’Arlésienne di Bizet, seguono nella seconda parte due composizioni di un altro grande virtuoso del violino, Pablo De Sarasate: Zingaresca e la celebre Carmen Fantaisie, ispirata alle sanguigne melodie dell’omonima opera di Bizet.

 Stefan Milenkovich

Stefan Milenkovich - biografia 
Nato a Belgrado, inizia lo studio del violino all’età di tre anni, dimostrando subito un raro talento che lo porta alla sua prima apparizione con l’orchestra, come solista, all’età di sei anni e incominciando una carriera che lo ha portato ad esibirsi in tutto il mondo.
È stato invitato, all’età di 10 anni, a suonare per il presidente Ronald Reagan in un concerto natalizio a Washington D.C.; per il presidente Mikhail Gorbaciov quando aveva 11 anni e per Papa Giovanni Paolo II all’età di 14 anni. Ha festeggiato il suo millesimo concerto all’età di sedici anni a Monterrey in Messico.

Milenkovich è stato vincitore di molti premi, partecipando ai più importanti concorsi internazionali: Concorso di Indianapolis (USA), “Tibor Varga” (Svizzera), “Queen Elizabeth” (Bruxelles), “Yehudi Menuhin” (Gran Bretagna), “Ludwig Spohr” di Weimar e il Concorso di Hannover (Germania), “Lipizer” di Gorizia e “Paganini” di Genova in Italia.

Riconosciuto a livello internazionale per le sue eccezionali doti tecniche ed interpretative, ha suonato come solista con l’Orchestra Sinfonica di Berlino, l’Orchestra di Stato di San Pietroburgo, l’Orchestra del Teatro Bolshoj, la Helsinki Philharmonic, l’Orchestra di Radio-France, l’Orchestra Nazionale del Belgio, la Filarmonica di Belgrado, l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, l’Orchestra di Stato del Messico, l’Orchestra Sinfonica di Stato di San Paolo, l’Orpheus Chamber Orchestra, le Orchestre di Melbourne e del Queensland in Australia, l’Indianapolis Symphony Orchestra, la New York Chamber Symphony Orchestra, la Chicago Symphony Orchestra, collaborando con direttori del calibro di Lorin Maazel, Daniel Oren, Lu Jia, Lior Shambadal, Vladimir Fedoseyev, Sir Neville Marriner.

La sua discografia include tra l’altro le Sonate e le Partite di J.S. Bach, e l’integrale per la Dynamic (2003) delle composizioni di Paganini per violino solo.

Stefan Milenkovich è impegnato anche in cause umanitarie: nel 2003 gli è stato attribuito a Belgrado il riconoscimento “Most Human Person”. Ha inoltre partecipato a numerosi concerti patrocinati dall’UNESCO a Parigi, esibendosi al fianco di Placido Domingo, Lorin Maazel, Alexis Weissenberg e Sir Yehudi Menuhin.

Dedito anche all’insegnamento, dal 2002 è stato assistente di Itzhak Perlman alla Juilliard School di New York, prima di accettare l’attuale incarico di professore di Violino all’Università dell’Illinois, USA.


Milenkovich has all: the beauty of sound like David Oistrakh, the clearity and logic of the phrase like Henryk Szering, the virtuosity of Jasha Heifetz, the love for the music like Yehudy Menuhin and the humor and joy of Itzak  Perlman."
Die Hannoverische Zeitung

 'Milenkovich is a star, and that's something that comes along only a few times in a century. I may not know much, but I know magic when I hear it.''
The Indianapolis Star

"Violinist Stefan Milenkovich has remerkable control over his instrument and is blessed with superb intonation and what seems like a limitless capacity for sustaining a big, broad, smooth line".
The Los Angeles Times

 "... a stunning virtuoso......".
Strings

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